Ciò che sta uscendo fuori dalla pentola a pressione, per troppo tempo tenuta sul fuoco dello "scandalo pedofilia" non può essere liquidato a chiacchiere da comari pettegole.
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Quando ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino... ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l'ho abbandonato!"... A parte una punteggiatura più espressiva, la citazione paolina si affaccia testuale e nitida tra i (cattivi, perlopiù cattivi) pensieri di questi ultimi giorni. E da essa si diramano diversi percorsi di riflessione, tra il sacro e il profano, tra il serio e il faceto, tra il tragico e il ridicolo e altri classici binomi antitetici che vanno ad aggrovigliarsi poche righe della vita il là... e che non tenterò minimamente di dipanare, stanco di provarci! "Quand'ero bambino..." me lo ricordava giorni fa una mia amica d'infanzia: "certo che a noi è andata bene, ai nostri tempi con "padre" Tizio & company (ometto i nomi per riservatezza anche se la tentazione di spifferarli è forte)!" alludendo ai nostri comuni trascorsi includenti la frequentazione, in un lontano passato, di una parrocchia catanese. In effetti, a rifletterci, alla luce di quanto si sente in giro negli ultimi tempi, c'è andata proprio bene, nessuno dei due pare abbia subito i traumi che tanti altri sfortunati frequentatori di "cori parrocchiali", et similia, hanno subito in Italia come all'estero. Ma a ben pensarci, affiorano alla memoria atteggiamenti, parole, opere (e omissioni) da parte di alcuni di quegli esponenti ecclesiastici che qualche traccia d'ambiguità hanno lasciato tra i miei ricordi di fanciullo-adolescente. Ricordo un dirigente di una Arciconfratenita di Catania, che a tarda sera “ospitava” ragazzini di 13/15 anni all’interno di una stanza attigua alla sagrestia della Chiesa omonima confinante. Alcuni di questi ragazzini ricevettero regalie, dal defunto dirigente, “pezzo grosso” del gruppo di potere dei festeggiamenti agatini, prestigiose, impiegati comunali, bidelli ecc. (ormai tutti in pensione).
Ricordo un vice-parroco che aveva la simpatica abitudine di prendere bambine sulle ginocchia a sfogliare insieme a loro i registri parrocchiali, con nonchalance, apparente innocenza ma, per quanto mi sforzi, non ricordo d’aver mai visto su quelle ginocchia un maschietto e tornano alla mente alcuni mormorii, certi sussurri di corridoio sull’abitudine di quel sacerdote di poggiare la mano non impegnata a sfogliare dalle parti di “dove non batte il sole”…
Riaffiora alla mente un pomeriggio di sole tardo primaverile, in cui un’allegra combriccola composta da sacerdoti locali e un loro ospite, al cospetto dei quattro-cinque ragazzetti che saremmo scesi di lì a poco a giocare a ping pong o calcio balilla nei locali adibiti ad uso ricreativo, si lasciò andare ad atteggiamenti inconsueti ai nostri occhi: circolarono sigarette, liquori e battute salaci anche a sfondo sessuale in un clima cameratesco alquanto inusuale che ci lasciò, se non traumatizzati, alquanto perplessi… Alcuni di noi andammo, un paio di estati dopo, a trovare quello strano visitatore in Toscana dove dirigeva un convento che praticava l’ospitalità. Vedendoci arrivare in compagnia anche di un paio di ragazze ci propose subito, con aria complice, di alloggiarci in camere “miste” destando in noi sincero stupore. Notavamo un’attenzione particolare verso due di noi e ad un certo punto uno dei miei amici (preso di mira) mi rimproverò d’averlo lasciato solo nel disbrigo d’un lavoretto che prevedeva l’uso di una scala, durante il quale il malcapitato fu fatto oggetto di ripetuti palpeggiamenti a cosce e glutei… il giorno dopo ebbi la mia dose d’avances: mandato a chiamare dal nostro munifico ospite in camera sua, lo trovai sdraiato nel suo letto in mutande e dopo aver acceso un ventilatore mi chiese di fargli un breve massaggio alla schiena (il futile pretesto col quale aveva richiesto la mia presenza), quindi mi invitò a sdraiarmi con lui “in libertà”… riuscii, “diplomaticamente” a rifiutare il cortese invito e andai immediatamente a concordare con gli altri una strategia per non rimanere mai più soli al suo cospetto.
Siamo stati fortunati… nessuna ripercussione sulla nostra giovane psiche, non altrettanto bene è andata a molti nostri coetanei… che oggi si ritrovano a fare i conti con episodi che hanno lasciato un marchio indelebile nella loro formazione di adulti.
Continua....
Confessioni di "Canaletto".
Per rispondere ai porci e alle scrofe, fate attenzione ai vostri bambini/ragazzi, non lasciateli mai soli con preti ed affini.