Si scava ancora tra dolore e polemiche: le vittime dell'alluvione (28). I corpi recuperati di recente di due anziane donne sono quelli di Giuseppa
Calogero, di 82 anni, e Maria Li Causi, di 84, entrambe travolte dal crollo delle loro abitazioni. Nella tarda serata di ieri era stato recuperato anche il corpo di
Ilaria De Luca, quattro anni, la nipotina di Giuseppe Calogero morta insieme alla madre, Teresa Macina.
Resta aperta la polemica sul fronte della messa in sicurezza del territorio.
Finora i fondi stanziati per l'emergenza ammontano a 40 milioni: ai 20 messi a disposizione dalla Regione siciliana all'indomani della tragedia, si aggiunge una somma pari prevista da un'ordinanza della Protezione civile.
Tutto qui, in attesa di programmare gli interventi che dovrebbero portare, come ha detto domenica Berlusconi, allo stanziamento di un miliardo di euro.
E intanto l'assessore regionale all'Ambiente Mario Milone, in aula all'Ars, rende noto che "dai rilievi cartografici risultano solo due edifici abusivi a Giampilieri e altri due o tre a Scaletta Zanclea, colpiti nei giorni scorsi dall'alluvione". "In questo caso dunque - ha aggiunto - è difficile dare la colpa di quello che è successo all' abusivismo. Il problema semmai è che gli edifici di quei centri abitati risalgono anche a cento anni fa e tutto lascia pensare che siano stati realizzati con tecniche e materiali del tutto inadeguati a supportare eventi di questo tipo". Milone dice di "non escludere la ricostruzione dei centri distrutti altrove, considerata la struttura del territorio" e spiega che per la ricostruzione saranno impegnati oltre 100 milioni di euro.
La macchina dei soccorsi continua il suo lavoro per trovare i dispersi: 2 nel comune di Scaletta Zanclea; 7 nella frazione messinese di Giampilieri e uno nella borgata di Molino. Oggi a Scaletta Zanclea è stata adoperata una particolare pompa aspirante per risucchiare il fango ammassato nell'edificio di via Roma, nel quartiere Foraggine, dove ieri
è stato trovato il cadavere dell'ingegnere Luigi Costa. In quelle stanze ricoperte dal fango dovrebbe esserci il corpo di
Ketty De Francesco, 28 anni.
A pochi passi i cani annusano tra le macerie del palazzo a cinque piani, parzialmente edificato sul letto del torrente e ora raso al suolo con le ruspe. All'appello mancano ancora diverse persone - Tra quello che resta del "monumento" dello scandalo (costruito secondo i crismi della legge, ha sempre detto il sindaco) si cerca l'altro disperso del paese,
il macellaio Santi Bellomo, 70 anni. Ma i soccorritori non escludono l'ipotesi che l'uomo sia stato spazzato via, verso il mare, dalla furia dell'acqua. All'ingresso del paese, verso Messina e per circa un chilometro, le ruspe lavorano per liberare la statale 114, dove il fango era arrivato al primo piano delle abitazioni.
I mezzi meccanici stanno "grattando" lo spesso strato di terra e pietre, che ha raggiunto poco meno di un metro d'altezza. Il farmacista Lucio Zangla distribuisce mascherine e trascina verso il retrobottega sacchi di vestiti e cibo donati dalla gente per gli sfollati. Zangla crede che il numero ufficiale dei dispersi sia più alto di quello 'ufficiale': "La sera del nubifragio - spiega - avevano chiuso l'autostrada dirottando le auto sulla statale. C'era una coda lunghissima. Molti sono scesi dalle macchine e si sono messi in salvo, ma chi assicura che altre auto non siano finite in mare con i passeggeri? Questa è una zona molto battuta dai turisti".
Gepy
"...poiché dove andrai tu andrò io, e dove passerai la notte tu passerò la notte io. Il tuo popolo sarà il mio popolo, e il tuo Dio il mio Dio. Dove morirai tu morirò io, e là sarò sepolta."