00 21/08/2009 23:15
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:



Non è affatto così, Mario. Ci sono delle definizioni lessicali che hanno il loro peso. Il termine greco per “maggiore” è meizon. A Greek-English Lexicon of the New Testament di J. H. Thayer dà la definizione di questo termine: "Meizon viene usato per coloro che superano gli altri – sia per natura che per potenza, come Dio. Poi viene citato Giovanni 14:28 come esempio di questa definizione."
Certo, potresti dire che questa definizione lessicale non dimostra nulla, se non che altri studiosi riconoscono che questo è un significato legittimo per meizon.




Scusami Filippo a quanto pare delle volte immaginiamo che il nostro interlocutore intenda qualcosa di diverso da quello che scrive...
Nelle mie risposte a queste domande ho scritto:

"la mia risposta è assolutamente no, perchè quando Cristo pronunciò questa frase era un essere umano come noi, in quanto tale suo padre era maggiore di lui da tutti i punti di vista, esattamente come è maggiore di noi. "

e poi:

"Ho detto che non è vero che in quel caso il figlio fosse inferiore al padre?
Guarda che stiamo dicendo la stessa cosa. "

Se ti fa piacere lo ribadisco:

Cristo quando pronunciò quella frase era sia inferiore a suo padre che di natura diversa, in quanto come afferma la trinità egli era "vero uomo" e non sarebbe stato veramente uomo se egli non avesse avuto tutte le limitazioni che tale natura impone naturalmente.
Prima che tu mi risponda che fine aveva fatto la sua natura divina in quel momento, bisogna precisare cosa uno dei maggiori teologi sull'argomento scrive a tal proposito (ho il libro a casa e se vuoi posso scannerizzarti quello che desideri) in "incarnazione e umanità di Dio" il Dott. Giuseppe Mazza afferma:

"In questo senso, durante la vita terrena del Cristo, accade che alcune proprietà divine non sono accessibili alla natura umana: non vengono rimosse, non vengono disattivate temporaneamente, ma sono semplicemente inaccessibili. Esiste dunque una sorta di asimmetria di accesso alle facoltà divino-umane: mentre la natura divina ha pieno accesso alle facoltà umane, la natura umana non lo ha in rapporto a quelle divine. Sostanzialmente la natura divina non subisce alcuna restrizione, è solo la natura umana ad averne, costitutivamente".





Non è poca cosa, considerando che i trinitari presentano solo delle supposizioni.
Chi ha formulato il dogma trinitario, l'ha "costruito" cercando conferme nella Bibbia.
Non mi pare di forte peso l'espressione "il passo non contraddice il pensiero trinitario". Non è questo che stiamo cercando...



E cosa stiamo cercando Filippo?
Le domande non erano forse:


1. Qual é il pensiero dei testimoni di Geova sulla trinità?
2. A cosa credono i trinitari e perché;



Mi sembra che stiamo discutendo civilmente su entrambi i punti non è così? poi il giudizio se lo faranno i lettori...
[Modificato da (Mario70) 21/08/2009 23:27]