00 15/06/2009 15:39

Che sia condivisa o meno l'interpretazione relativa alle trasfusioni di sangue, è irrilevante. Rifiutare una terapia è perfettamente lecito in quanto fondato sul diritto positivo, confermato dalla giurisprudenza e dall' etica medica.
La questione è profonda e complessa, ed è comprensibile che, riguardando la vita degli individui, susciti emozioni atte però anche ad essere strumentalizzate per facili condanne discriminatorie.
Se pensi che i testimoni di Geova non danno il valore primario alla vita, ti sbagli. Anteporre la fede trascende alla vita stessa. La stessa Sacra Scrittura, come hai scritto in un altro post, accenna al sacrificio di Abramo che stava per immolare Isacco. Lo stesso discorso vale per chi si è sacrificato per la Patria.
E' esteso l'altare cattolico e protestante su cui è stato versato il sangue degli eretici in nome di una fedeltà alla dottrina posta al di sopra della vita. Milioni di persone sono morte fedeli al concetto di "guerra giusta o santa" durante le guerre mondiali.

La questione, caro Brian è spinosa. Prima di liquidare con facili bollature è bene esaminarle a fondo. La liquidazione pura e semplice ha quasi sempre il pregiudizio.
Tu asserisci che alcune persone sono morte perché hanno rifiutato una trasfusione. Su quale base puoi affermare ciò, se la scienza medica non ha certezze? Sei forse al di sopra della scienza medica? Se la TERAPIA fosse un SALVAVITA non avrebbero esitato un attimo i "luminari" a dichiararla obbligatoria.

Tu citi casi di cui non potrai mai avere certezza della causa della morte. Nessun medico legale redigerà un documento con la chiara ammissione: "E' morto perchè non gli è stata effettuata una trasfusione".

Se, come dici, sei d'accordo quasi su tutto sulla questione del sangue, perché allora citi questi casi? Sei d'accordo su cosa?
[SM=x1061966] No all'ipocrisia e alla diffamazione. Tolleranza zero.