Cari Fratelli,
Vorrei fare alcune precisazioni su quano ho letto:
- non sappiamo con certezza se 2Gv si applichi a gruppi
gnostici, certamente si applica a coloro che avevano in qualche modo rinnegato il Cristo come insegnato dagli apostoli o insegnavano un Cristo diverso. Nel I secolo potevano essere gruppi giudeizzanti, gruppi gnostici, ma la sostanza non cambia, non dobbiamo aspettarci che le Scritture elenchino tutte le possibili deviazioni dalla verità.
Giovanni dice: "
Chiunque va avanti e non rimane nell’insegnamento del Cristo non ha Dio. Chi rimane in questo insegnamento è colui che ha il Padre e il Figlio. Se qualcuno viene da voi e non porta questo insegnamento, non ricevetelo in casa e non rivolgetegli un saluto".
Chi porta insegnamenti come la trinità, l'immortalità dell'anima, chi mischia Cristo con gli affari di questo mondo, ecc... non stà, dal nostro punto di vista ovviamente,
rimanendo nell'insegnamento del Cristo, ma devia da esso. Chi immagina un Dio come una mistica trinità non è certo meno apostata e pericoloso per la fede di chi immaginava Cristo venuto con un corpo spirituale...
- Secondo le lettere di Paolo lo stesso tratamento era riservato in generale a chi si macchiava di peccati di natura morale e dottrinale. Il peccatore impenitente era espulso dal gruppo, non poteva neppure mangiare con i cristiani. Il trattamento doveva essere piuttosto severe se Paolo invita i cristiani di Corinto a riaccettare un membro pentito perché non cadesse nella depressione.
- Le testimonianza che abbiamo a disposizione per i prini secoli mi pare che illustrino una situazione simile a quella della moderna congregazione, i peccatori, specialmente chi si era macchiato di apostasia contaminado l'adorazione con riti pagani, pur di salvare la vita, era sottoposto ad una disciplina durissimo, che poteva durare anni, prima di essere riammesso nella comunità. Non avrebbe certo avuto accesso ad un dibattito pubblico nella congregazione, né aveva diritto al saluto, le
penitenze erano alquanto dure.
Shalom
[Modificato da barnabino 16/02/2009 18:34]
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Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte
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