Ci sono anch'io
Leggendo le varie argomentazioni per avvalorare l'abusivo inserimento del Tetragramma nel NT, mi accorgo una volta di più di come le cose semplici possano diventare complicate. Nella pubblicazione "Il Nome Divino che durerà per sempre", p. 26 è scritto: «Visto che i manoscritti esistenti non contengono il nome di Dio, avrebbe un traduttore il diritto di ripristinarlo?». Siamo dunque tutti d'accordo che non esiste nessuna prova concreta, ripeto "concreta", dell'esistenza del Tetragramma nel NT.
Passiamo ora alle deduzioni umane, alle supposizioni. Nessuno vieta di "supporre", la Bibbia non è soggetta ai Diritti d'Autore, perciò ognuno può fare ciò che gli pare, si chiami esso Benedetto Prete, Corpo Direttivo, ecc. L'inserire qualcosa senza prove concrete, è permesso e in campo scientifico si chiama "Emendamento Congetturale" e il termine già ci dice che è un ragionamento umano. Siamo perciò d'accordo anche sul fatto che non è proibito farlo, ma con la Bibbia si può fare? A me sembra di avere sempre letto che non si può fare e che ognuno che lo fa si prende le sue belle responsabilità.
Ho avuto occasione di conoscere gli Avventisti che, come sappiamo, reputano biblicamente obbligatorio riposare il Sabato anzichè la Domenica. Ebbene, vi posso assicurare che, malgrado ciò, non si sono mai sognati di alterare il testo biblico con degli "Emendamenti Congetturali", e penso che si potrebbero portare altri esempi del genere.
Reputo inutile citare testi dalle pubblicazioni dei TdG per dimostrare che anche i TdG sono d'accordo che non si può alterare il testo biblico con ragionamenti umani, ci sono e li conoscerete sicuramente meglio di me, ma reputo invece utile citare ciò che viene scritto dai TdG sul fatto che, se Dio vuole che qualcosa sia fatto o scritto, lo fa sapere molto chiaramente. Ecco cosa dice lo Schiavo in proposito:
Se Dio avesse voluto che…… (Grassetto e colore miei)
La Torre di Guardia del 15 dicembre 1991 pagg. 5-6
“Dio non è un Dio di disordine, ma di pace”, scrisse l’apostolo Paolo per mettere a posto le cose nella congregazione dell’antica Corinto. Nello stesso contesto, chiese: “Se la tromba dà un suono indistinto, chi si preparerà alla battaglia?” (1 Corinti 14:8, 33) Ora, se un Dio di ordine avesse voluto che i cristiani festeggiassero la nascita terrena del Figlio suo, avrebbe permesso che uomini imperfetti scegliessero arbitrariamente una data, prendendola a prestito da feste pagane, e che adottassero pratiche empie?
La Torre di Guardia del 1 novembre 2008 pagg. 7-8
Gesù non insegnò mai che gli esseri umani avessero un’anima immortale. D’altra parte, in molte occasioni insegnò che ci sarebbe stata la risurrezione dei morti. (Luca 14:13, 14; Giovanni 5:25-29; 11:25) Perché mai Gesù avrebbe detto che i morti sarebbero stati risuscitati se riteneva che la loro anima non fosse morta?
Gesù non insegnò che Dio avrebbe torturato spietatamente i malvagi per sempre. Al contrario disse: “Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna”. (Giovanni 3:16, CEI) Per quale motivo Gesù avrebbe fatto capire che quelli che non credevano in lui sarebbero morti? Se avesse veramente voluto dire che sarebbero vissuti in eterno, soffrendo in un inferno di fuoco, non lo avrebbe detto?
La dottrina secondo cui l’inferno è un luogo di tormento non si basa sulla Bibbia. È invece una credenza pagana camuffata da insegnamento cristiano. (Vedi il riquadro “Breve storia dell’inferno”, a pagina 6). No, Dio non tortura le persone nell’inferno per l’eternità. Come può influire sull’atteggiamento che abbiamo verso Dio la verità riguardo all’inferno?
La Torre di Guardia del 15 novembre 1998 pagg. 5-6
Invocare Dio
La Bibbia ci dice tutto quello che abbiamo bisogno di sapere su quanto avviene nel reame spirituale. L’apostolo Paolo scrisse: “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile per insegnare . . . affinché l’uomo di Dio sia pienamente competente, del tutto preparato per ogni opera buona”. (2 Timoteo 3:16, 17) Se Dio avesse voluto che conoscessimo i nomi di molti angeli, li avrebbe rivelati nella sua Parola, la Bibbia. E se fosse stato suo desiderio insegnarci come metterci in contatto con gli angeli e come parlare con loro in preghiera, avrebbe provveduto queste informazioni nelle Scritture.
Gesù Cristo, invece, insegnò: “Quando preghi, entra nella tua stanza privata e, chiusa la porta, prega il Padre tuo che è nel segreto . . . Voi dovete dunque pregare così: ‘Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome’”. (Matteo 6:6, 9) Il punto di vista scritturale è questo: Non dobbiamo invocare gli angeli o rivolgerci a loro in preghiera, ma dobbiamo pregare il Creatore degli angeli, Dio stesso. Il suo nome non è un mistero, e non c’è bisogno che lo riveli un veggente. Benché siano stati fatti tentativi per nascondere il nome divino, nella Bibbia compare oltre 7.000 volte. Per esempio, riferendosi al Padre celeste il salmista cantò: “Tu, il cui nome è Geova, tu solo sei l’Altissimo su tutta la terra”. — Salmo 83:18.
Geova è sempre pronto ad ascoltarci se lo preghiamo nel modo appropriato. La Bibbia ci assicura: “Riguardo a Geova, i suoi occhi scorrono tutta la terra per mostrare la sua forza a favore di quelli il cui cuore è completo verso di lui”. — 2 Cronache 16:9.
La Torre di Guardia del 15 dicembre 2002 p. 5
Cosa ci insegna il racconto della nascita di Gesù
MILIONI di persone sono affascinate dagli eventi che riguardano la nascita di Gesù. Lo si vede dal gran numero di scene della Natività esistenti e di rappresentazioni teatrali sul soggetto allestite a Natale in tutto il mondo. Benché affascinanti, gli eventi che riguardano la nascita di Gesù non sono narrati nella Bibbia per divertire. Fanno invece parte di tutta la Scrittura che Dio ispirò per insegnare e correggere. — 2 Timoteo 3:16.
Se Dio avesse voluto che i cristiani celebrassero la nascita di Gesù, la Bibbia avrebbe fornito la data esatta. La fornisce? Albert Barnes, biblista del XIX secolo, dopo aver detto che Gesù nacque in un periodo in cui i pastori passavano la notte all’aperto a badare ai greggi, concluse dicendo: “Da questo è chiaro che il nostro Salvatore nacque prima del 25 dicembre . . . In quel periodo fa freddo, specialmente nelle regioni alte e montuose nei pressi di Betleem. Dio ha tenuto nascosta la data della nascita [di Gesù]. . . . Né era importante conoscere la data; se lo fosse stato, Dio ne avrebbe preservato la registrazione”.
I quattro scrittori evangelici, invece, ci dicono chiaramente il giorno in cui Gesù morì. Accadde il giorno di Pasqua, che si teneva il 14° giorno del mese ebraico di nisan, in primavera. Inoltre Gesù comandò specificamente ai suoi seguaci di commemorare quel giorno in ricordo di lui. (Luca 22:19) Nella Bibbia non troviamo il comando di festeggiare la nascita di Gesù né, tanto meno, la nascita di qualsiasi altra persona. Purtroppo le controversie relative alla data della nascita di Gesù possono far passare in secondo piano gli avvenimenti più importanti che ebbero luogo a quel tempo.
La Torre di Guardia del 1 ottobre 2007 p. 31
Va ricordato, infine, che Geova era al corrente della situazione e attento a tutto ciò che stava accadendo. La benedizione di Isacco era legata alla promessa che Dio aveva fatto ad Abraamo. (Genesi 12:2, 3) Geova Dio avrebbe potuto intervenire in qualche modo se avesse voluto che Giacobbe non ricevesse la benedizione. Invece gliela confermò con le parole: “Per mezzo del tuo seme tutte le famiglie del suolo certamente si benediranno”. — Genesi 28:10-15.
La Torre di Guardia del 1 ottobre 2008 p. 14
Cosa si può dire della fonte Q?
Cosa si può dire della fonte Q dalla quale, a detta di alcuni, attinsero Matteo e Luca? James M. Robinson, professore di scienze religiose, ha dichiarato: “Q è certamente il più importante testo cristiano che abbiamo”. Questa dichiarazione è sorprendente perché la fonte Q non esiste oggi e, in realtà, nessuno può dimostrare che sia mai esistita! La sua completa scomparsa è ancor più degna di nota poiché gli studiosi asseriscono che ci fossero in circolazione diverse copie di questo documento. Oltretutto, la fonte Q non viene mai citata dai Padri della Chiesa.
Riflettete. Si suppone che la fonte Q sia esistita e che sostenesse l’ipotesi secondo cui il Vangelo di Marco fu scritto per primo. Non si tratta forse di un’ipotesi formulata sulla base di un’altra ipotesi? Di fronte a simili teorie è bene ricordare questo proverbio: “L’ingenuo crede a tutto quel che si dice, chi è prudente guarda dove mette i piedi”. — Proverbi 14:15, Parola del Signore.
La Torre di Guardia del 1 novembre 2008 pagg. 7-8
Gesù non insegnò mai che gli esseri umani avessero un’anima immortale. D’altra parte, in molte occasioni insegnò che ci sarebbe stata la risurrezione dei morti. (Luca 14:13, 14; Giovanni 5:25-29; 11:25) Perché mai Gesù avrebbe detto che i morti sarebbero stati risuscitati se riteneva che la loro anima non fosse morta?
Gesù non insegnò che Dio avrebbe torturato spietatamente i malvagi per sempre. Al contrario disse: “Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna”. (Giovanni 3:16, CEI) Per quale motivo Gesù avrebbe fatto capire che quelli che non credevano in lui sarebbero morti? Se avesse veramente voluto dire che sarebbero vissuti in eterno, soffrendo in un inferno di fuoco, non lo avrebbe detto?
Mondo senza guerre (wi) p. 20 par, 8
8 Se Geova non avesse voluto che gli uomini pronunciassero il suo nome avrebbe potuto vietarlo esplicitamente. In nessun punto della Bibbia, comunque, è vietato pronunciare o usare correttamente il suo nome. Gli uomini fedeli dei tempi biblici usavano liberamente il suo nome. (Genesi 12:8; Rut 2:4; 4:11, 14) Anzi, Dio condannò più volte coloro che facevano dimenticare al suo popolo il suo santo nome. — Geremia 23:26, 27; Salmo 44:21, 22 (44:20, 21, NM).
Avrei voluto evidenziare e formattare meglio il tutto ma non sono molto bravo. Scusatemi. Un abbraccio a tutti Angelo