00 25/08/2008 23:42
Supponiamo che un cristiano abbia guardato di nascosto per anni materiale pornografico ripugnante e sessualmente degradante, facendo tutto il possibile per nascondere questo peccato. Tale materiale pornografico includeva stupri di gruppo, forme di sadomasochismo, brutalità su donne o anche pornografia infantile (pedopornografia).
Quando la sua condotta viene scoperta prova profonda vergogna.

Nota che se il suo peccato è stato scoperto, probabilmente non aveva intenzione di abbandonare quel comportamento degradante.

Si formerebbe quindi un comitato giudiziario perché è stata commessa grave impurità. Se il trasgressore non manifestasse vero pentimento e la determinazione di non guardare mai più materiale pornografico, verrebbe disassociato.

Da ciò non si deduce che "essendo pentito" non subisca la disassociazione, assolutamente. Se ha causato grave danno alla Congregazione, se ha fatto inciampare altri, così come dalla ipotesi realistica, verrebbe disassociato ugualmente.
Però, questo dovrebbe essere, come accennato da Christian, una decisione collegiale.

Come fate a dire che non si deduce che "essendo pentito" non subisca la disassociazione se è la stessa rivista ha fare capire cosa deve manifestare per non icorrere nella disassociazione allora io seguendo il vostro discorso ptrei dire " da qui SI DEDUCE che se non manifestasse vero pentimento e la determinazine di non guardare mai piu materiale pornografico verrebbe disassociato" e queste sono le uniche condizzioni stop se è pentito non viene disassociato lo dice qui