00 21/04/2009 22:33
Re:
@ndre@88, 21/04/2009 20.04:

Grazie csssstrinakria della spiegazione.
Ho trovato un altro articolo che però mi a spiazzato e che avrei piacere che tu mi spiegassi, mi riferisco alla w 01/01/1982 all’articolo se un parente viene disassociato.
Li i paragrafi da 22 a 24 danno un’idea molto più elastica del comportamento che un cristiano può avere con un parente disassociato o dissociato, è vero che l’idea che emerge è che meglio evitare riunioni di svago con chi è dissociato ma a differenza dell’appendice del libro Amore di Dio menzionata nel post precedente da l’idea che sia comunque una cosa (associarsi per scopo di svago) personale ma fattibile, unica clausola portare a conoscenza degli altri partecipanti il fatto che vi sarà un disassociato i quali saranno liberi di scegliere il da farsi.

24 Perciò a volte i cristiani possono non sentirsi di invitare un parente disassociato o dissociato a una riunione che normalmente includerebbe i familiari. I cristiani possono invece godere la compagnia dei leali componenti della congregazione, ricordando le parole di Gesù: “Chi fa la volontà di Dio mi è fratello e sorella e madre”. — Mar. 3:35.

Giungo a questa conclusione perché il par.24 inizia dicendo a volte e non è severamente vietato.

C’è qualcosa che mi sfugge? Come si conciliano il pensiero dell’appendice e quello di questa rivista?

Grazie




Christian ha evidenziato questo particolare:

"Naturalmente, siccome "Non è possibile prendere in considerazione ogni circostanza,...", saranno i testimoni interessati a valutare quello che riterranno più giusto fare."

La risposta che cerchi è in questa affermazione.

[SM=x1061966] No all'ipocrisia e alla diffamazione. Tolleranza zero.