Riflessione ed esegesi del cap. 14 del vangelo di Giovanni.
In Giov. 14:10 Gesù risponde alla domanda relativa a come il Padre si rispecchi nel Figlio. Si nota, quindi, che il Padre opera attraverso il Figlio, - Il Padre stava facendo le Proprie opere ("Dimostrando di essere" quello che aveva promesso molto tempo prima") attraverso il Figlio, facendo sì che i Suoi propositi connessi con il Figlio si adempissero - esprimendo all'umanità la pienezza delle qualità e degli attributi divini che portano gli uomini a Dio attraverso Cristo.
Come fa intendere l'apostolo Paolo, "Dio ha riconciliato a sé il mondo per mezzo di Cristo" (2Cor. 5:18).
Il fatto che Dio permetta alla pienezza delle Sue qualità e dei Suoi attributi divini di risiedere in Cristo, si adatta perfettamente al ruolo di Gesù di mediatore e di riconciliatore nel proposito di Dio. Tutto quello che Cristo fa lo fa in risposta al Padre. Questo chiarisce tutto. Cristo era nello "stato dell'essere Dio", poiché mostrava visibilmente e comunicava agli uomini com'è il suo Dio e Padre. La verità in tutto questo non implicava che Gesù e Dio fossero tutt'uno. Ci viene in mente il commento di Giovanni, "Nessuno ha mai visto Dio. Se continuiamo ad amarci gli uni gli altri. Dio rimane in noi ed il suo amore è reso perfetto in noi".
[Modificato da F.Delemme 19/11/2021 07:07]