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Accuse di attività commerciali: la figura asinina di chi ci ha accusato

Lo statuto della Congregazione cristiana dei testimoni di Geova ben evidenzia l’assenza di fini di lucro nelle sue attività, prevedendo, fra l’altro, la gratuità dell’opera di tutti i collaboratori e il divieto tassativo secondo cui le pubblicazioni dei Testimoni non possono contenere “alcuna forma di attività commerciale” (articoli 1, 3, punto o, e 14). La nostra Associazione non ha mai operato in contrasto con il medesimo statuto.

La Pretura Circondariale di Roma, con sentenza del 12 agosto 1996, n. 12793, nel respingere un ricorso di due ex Testimoni patrocinati da un avvocato membro di gruppi “antisette”, ha attestato che l’ente rappresentativo della confessione dei testimoni di Geova è “un’associazione riconosciuta senza fini di lucro”.

Inoltre, anche la sentenza n. 9476 del 22 ottobre 1997 della Corte Suprema di Cassazione, Sez. VI Pen.,[all. 41] sostiene che le eventuali attività lucrative svolte da un ente confessionale non ne mutano le finalità generali di religione o di culto quando sono strumentali rispetto a tali finalità di religione.
[SM=g7367]

Da:
OLIR - Osservatorio delle Libertà ed istituzioni Religiose 24/11/1998
[Modificato da F.Delemme 06/07/2018 19:30]
[SM=x1061966] No all'ipocrisia e alla diffamazione. Tolleranza zero.