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L'ostracismo e la violenza della Chiesa cattolica
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F.Delemme
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17/02/2014
09:22
Mai avere la memoria corta
La Chiesa cattolica e i suo sostenitori, spesso dimentichi del loro passato, più o meno recente, sono sempre pronti ad accusare chi non la pensa come loro. Si tratta spesso di intolleranza, VERO OSTRACISMO e violenza fisica.
Ricordate Galileo Galilei?
Dal Web:
Galileo Galilei (Pisa, 15 febbraio 1564 – Arcetri, 8 gennaio 1642) è stato un fisico, filosofo, astronomo e matematico italiano, considerato il padre della scienza moderna.
Il suo nome è associato a importanti contributi in dinamica e in astronomia – fra cui il perfezionamento del telescopio, che gli permise importanti osservazioni astronomiche – e all'introduzione del metodo scientifico (detto spesso metodo galileiano o metodo scientifico sperimentale). Di primaria importanza furono il suo ruolo nella rivoluzione astronomica e il suo sostegno al sistema eliocentrico e alla teoria copernicana.
Sospettato di eresia e accusato di voler sovvertire la filosofia naturale aristotelica e le Sacre Scritture, Galileo fu processato e condannato dal Sant'Uffizio
, nonché costretto, il 22 giugno 1633, all'abiura delle sue concezioni astronomiche e al confino nella propria villa di Arcetri. Solo 359 anni dopo, il 31 ottobre 1992, papa Giovanni Paolo II, alla sessione plenaria della Pontificia Accademia delle scienze, ha dichiarato riconosciuti "gli errori commessi" sancendo la conclusione dei lavori di un'apposita commissione di studio da lui istituita nel 1981.
Ecco l'eresia del Galilei:
Convinto della correttezza della cosmologia copernicana, Galileo naturalmente era ben consapevole che questa non si accordava con la tradizione della Bibbia e dei Padri della Chiesa, che attestavano invece una concezione geocentrica dell'Universo. Poiché la Chiesa considerava le Sacre Scritture ispirate dallo Spirito Santo, la teoria eliocentrica poteva essere accettata, al più, soltanto come un semplice modello matematico senza alcuna attinenza con la reale posizione dei corpi celesti.[135] Proprio sotto questa condizione, il libro del Copernico, il De revolutionibus orbium coelestium, non era stato ancora condannato dalle autorità ecclesiastiche.
Il Galilei, scienziato cattolico, si inserì nel dibattito sul rapporto fra scienza e fede solo con lettera a padre Benedetto Castelli del 1613. Egli difese il modello copernicano sostenendo che esistono due verità non necessariamente in contraddizione o in conflitto fra loro. La Bibbia è certamente un testo sacro di ispirazione divina e dello Spirito Santo, ma comunque scritto in un preciso momento storico con lo scopo di orientare il lettore verso la comprensione della vera religione. Per questa ragione molti fatti della Bibbia possono essere stati descritti in modo tale da poter essere compresi dagli antichi e anche dalla gente comune:
« [...] nelle dispute di problemi naturali non si dovrebbe cominciare dalla autorità di luoghi delle Scritture, ma dalle sensate esperienze e dalle dimostrazioni necessarie: perché, procedendo di pari dal Verbo divino la Scrittura Sacra e la natura, quella come dettatura dello Spirito Santo, e questa come osservantissima esecutrice de gli ordini di Dio [...]. »
(Galileo Galilei, Lettera a Madama Cristina di Lorena granduchessa di Toscana)
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F.Delemme
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24/09/2014
11:29
Quella di Galileo Galilei è una storia singolare. La Chiesa cattolica, santa e peccatrice e i suoi sostenitori hanno la memoria corta.
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