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Dice sul network totustuus.it un certo Panfilo: «Sono sempre stato contrarissimo a ricevere l’eucaristia in mano e ho fatto “obiezione di coscienza” non prendendola finora, dato che tutti si sono conformati alla nuova moda (e io passo da ribelle). Mi domando comunque quando sia nata questa direttiva e soprattutto il motivo che ne era alla base (che non riesco a capire)». Gli risponde Sara: «In effetti me lo sono domandato anch’io per un bel po’, poi ho fatto ricerche e ho scoperto che nel 1989 la Cei, con il decreto “Sulla comunione eucaristica”, decise di autorizzare questa modalità in Italia, prevedendo prima un tempo in cui si potessero istruire correttamente i fedeli sul “come”».

Già, ma perché la Cei prese una simile decisione? Su tutelaeucarestia.org la spiegazione è storica: si cita Henri Leclercq che nel suo Dictionaire d’Archeologie Chretienne dice che la comunione sulla mano è pratica antica ma non in uso nella Chiesa, quanto nell’eresia ariana (non credevano nella divinità di Gesù) e nestoriana (non riconoscevano le due nature di Cristo). La convinzione della Chiesa, invece, è sempre stata la seguente: dalla cosciente certezza e dalla tangibile fede nella presenza di Cristo veramente in carne e ossa nascosto dietro i veli della materia, non può non nascere l’adorazione, e l’adorazione interiore non può e non deve rimanere intimistica sensazione, deve essere forma, esteriorità riempita dal cuore. Di qui il costante osteggiare il permesso di ricevere l’eucaristia sulla mano anche perché, come disse il Concilio di Trento, al di là di poche eccezioni, nella Chiesa di Dio fu consuetudine costante che i laici ricevessero la comunione dai sacerdoti, mentre i sacerdoti si comunicavano da sé.

Si tratta d’una consuetudine che spinse san Tommaso a scrivere: «Nessuno la tocchi (l’eucaristia), tranne chi è stato consacrato; dunque anche il corporale e il calice sono consacrati, e si necessita delle mani di un sacerdote per toccare questo sacramento»; e che venne inserita da san Pio X nel suo Catechismo. Nemmeno il Nuovo Messale Romano la abrogò, tanto che all’articolo 117 si legge che il comunicando «tenens patenam sub ore, sacramentum accipit».

Ma allora come si arrivò al 1989? Come fu possibile che, d’un tratto, anche in Italia come in altre parti del mondo i fedeli (tranne alcune eccezioni) si trovassero a ricevere l’eucaristia in fila indiana e sulla mano?
[Modificato da F.Delemme 03/11/2015 09:21]