La liturgia dei testimoni di Geova

F.Delemme
00domenica 9 febbraio 2014 19:07

Si ferma al nostro banchetto un tizio. Lo saluto e lo invito a prendere una nostra pubblicazione evidenziandogli un articolo di interesse collettivo. Mi guarda in faccia e mi dice: Voi testimoni di Geova avete la liturgia? Replico stimolato dalla sua domanda che non ho frequentato molte scuole e non capisco cosa intende per liturgia, “può entrare nello specifico”?
L’ho spiazzato e si è sentito in dovere di aggiornarmi su quello che noi facciamo come testimoni di Geova. Voi testimoni di Geova, fate le cose meccanicamente, non vi stancate a sentire sempre le solite cose: scuola di ministero, studio di libro (non era aggiornato, ora si chiama studio biblico di congregazione), studio della rivista, scrittura del giorno, studio familiare (adorazione in famiglia), ecc..
L’ho guardato per la seconda volta dalla testa ai piedi e gli dico: "ma lei si definisce cosa?" Sono un cattolico apostolico romano praticante mi informa con aria serafica.
Certo, lei ha ragione, gli dico, questa settimana, nella nostra RIPETITIVA scuola di ministero abbiamo appreso della bontà di Abraamo, del bel rapporto che aveva con Dio, della sua pazienza e pace interiore. Attraverso il RIPETITIVO studio biblico abbiamo ricordato le qualità eccezionali di Cristo, il modo intelligente di parlare di suo Padre che conosce bene perché l'evangelista Giovanni evidenzia che in principio ERA CON DIO. Queste informazioni fanno parte della nostra liturgia settimanale e ci insegnano a vivere meglio la nostra vita da dedicati.
Lei che è cattolico, cosa ha appreso dalla liturgia giornaliera della sua chiesa? A questa mia domanda l'ho visto un po' smarrito. Non sapeva che la sua chiesa ha la liturgia dell’ora, del giorno, della settimana e un buon cattolico dovrebbe studiare parte della bibbia e libri considerati ispirati dalla tradizione cattolica e ortodossa, OGNI GIONO. Non sapeva che la liturgia ha perfino un colore che ha un’antifona, la colletta, la prima lettura, il brano del giorno, l’acclamazione al vangelo, un brano del vangelo, la preghiera sulle offerte, l’antifona alla comunione, la preghiera dopo la comunione ecc.
Ma lei, di tutta questa liturgia, RIPETITIVA FINO ALLO SFINIMENTO cosa ne ricava oltre a dire stupidaggini su quello che noi facciamo come gruppo? Lei, gli ho detto, è la fotografia del cattolico apostolico romano praticante che di Dio non gliene frega un bel niente.
Questa volta è stato lui a guardarmi dalla testa ai piedi, appoggiandosi al banchetto per non sprofondare.
Non ricordo se gli si sono appannati le lenti degli occhiali, ma sono sicuro che la prossima volta, vedendo il nostro banchetto, cambierà marciapiede.



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csssstrinakria
00mercoledì 12 febbraio 2014 15:59

Quello di non capire il perché ci riuniamo regolarmente nei nostri luoghi di culto, è un classico. Tutte le confessioni religiose dedicano del tempo per il culto, quindi non capisco dove sta la stranezza se lo facciamo noi.
Noi lo facciamo con regolarità e secondo un programma ben definito. Quella che noi chiamiamo "scuola teocratica" ha una funzione multipla: prevede un programma esercitativo che aiuta gli iscritti ad imparare a leggere, dialogare ed esprimersi decentemente. Questa funzione esercitativa aiuta a conoscere anche la storia biblica, i personaggi, le dottrine e l'ambiente dei nostri primogenitori.
Gli ex testimoni di Geova si annoiavano? Ognuno fa le proprie scelte.
L'uomo non vive di solo pane dice la Bibbia.
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