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Testimoni di Geova: Risposte a Domande
 
 
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01/03/2009 23:07

*** Rbi8 pp. 6-12 Introduzione ***
Introduzione
LA SACRA BIBBIA è una rivelazione che il Sovrano Signore Geova ha fatto scrivere per tutte le persone della terra. Questo libro ispirato è di interesse generale, poiché contiene la buona notizia di un Regno messianico concepito da Dio per portare pace e giustizia eterne su un’unita terra paradisiaca. Mostra che con amore Dio ha provveduto a liberare legalmente dalla morte il decaduto mondo del genere umano per mezzo del sacrificio di riscatto del suo Figlio Gesù Cristo. — Giovanni 3:16.
La Bibbia completa è stata appropriatamente definita la Biblioteca Divina. È composta di 66 libri ufficialmente catalogati (detti canonici) che sono accettati come guida ispirata per determinare la verità. Benché molti dividano la Bibbia in “Vecchio Testamento” e “Nuovo Testamento”, noi chiamiamo i primi 39 libri “Scritture Ebraiche” e i rimanenti 27 libri “Scritture Greche Cristiane”, basandoci sulla lingua anziché su una presunta divisione riguardante il “Testamento (Patto)”. — Vedi “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile” (si), pagine 295-300 e App. (Appendice) 7E.
Questa edizione riveduta 1987 della Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture dà un notevole contributo all’accurata conoscenza biblica per mezzo di varie caratteristiche che la distinguono, come i riferimenti marginali (a catena), un esteso apparato di note in calce, una concordanza (Indice di parole bibliche) e un’appendice. La moderna computerizzazione è stata di grande aiuto nel realizzare quest’opera.
LE LINGUE DELLA BIBLIOTECA DIVINA
La Bibbia fu scritta originariamente in ebraico, aramaico (lingua affine all’ebraico) e greco comune (koinè). Poiché oggi relativamente poche persone capiscono queste lingue, è stato necessario tradurre la Sacra Bibbia in lingue moderne per trasmetterne il vivificante messaggio a persone di tutte le nazioni.
TESTO EBRAICO: Il testo ebraico masoretico usato per la stesura del testo italiano delle Scritture Ebraiche della Traduzione del Nuovo Mondo è il Codice di Leningrado B 19A (conservato nell’URSS), pubblicato nelle edizioni settima, ottava e nona (1951-55) della Biblia Hebraica di R. Kittel (BHK). Un aggiornamento di quest’opera, noto come Biblia Hebraica Stuttgartensia (BHS), edizione 1977, è stato usato per redigere l’apparato delle note in calce di questa edizione 1987. Le parole in corsivo precedute dall’abbreviazione “ebr.” sono traslitterate da BHS.
Certe parti della Bibbia ebraica sono in realtà in aramaico, ma scritte in caratteri ebraici. Le relative traslitterazioni sono precedute dall’abbreviazione “aram.”. Altre versioni aramaiche sono indicate mediante i rispettivi simboli.
TESTO GRECO: Il testo greco usato come base per la stesura del testo italiano delle Scritture Greche Cristiane della Traduzione del Nuovo Mondo è The New Testament in the Original Greek, di Westcott e Hort (pubblicato originariamente nel 1881). Sono stati anche consultati i testi greci di Bover, Merk, UBS, Nestle-Aland e altri. Le traslitterazioni greche relative alle Scritture Greche Cristiane, precedute dall’abbreviazione “gr.”, sono tratte dal testo di Westcott e Hort com’è riprodotto nella Kingdom Interlinear Translation of the Greek Scriptures (1985). Nelle Scritture Ebraiche l’abbreviazione “gr.” si riferisce alle traslitterazioni dalla versione greca dei Settanta (LXX), a cura di A. Rahlfs, Deutsche Bibelgesellschaft, Stoccarda, 1935. Altre fonti greche sono state indicate mediante i rispettivi simboli.
TESTO SIRIACO: L’abbreviazione “sir.” indica parole traslitterate dalla Pescitta siriaca (Sy), a cura di S. Lee, edizione 1826, ristampata nel 1979 dalle United Bible Societies. Altre versioni siriache sono indicate mediante i rispettivi simboli.
TESTO LATINO: L’edizione della Vulgata latina (Vg) usata è la Biblia Sacra, Iuxta Vulgatam Versionem, Württembergische Bibelanstalt, Stoccarda, 1975. L’abbreviazione “lat.” si riferisce a parole tratte da questo testo. Altre versioni latine sono indicate mediante i rispettivi simboli.
LA TRADUZIONE IN ITALIANO
METODO: Poiché la Bibbia esprime la sacra volontà del Sovrano Signore dell’universo, sarebbe una grave offesa, un vero affronto alla sua maestà e autorità, omettere o nascondere l’incomparabile nome divino, che ricorre chiaramente nel testo ebraico quasi 7.000 volte nella forma יהוה (YHWH). Perciò la principale caratteristica di questa traduzione è il ripristino del nome divino al suo giusto posto nel testo italiano. Nel far questo si è usata la forma italiana comunemente accettata, “Geova”, 6.973 volte nelle Scritture Ebraiche e 237 volte nelle Scritture Greche Cristiane. Per uno studio particolareggiato dell’argomento, vedi App. 1A–1D.
Nella Traduzione del Nuovo Mondo si è cercato di cogliere l’autorevolezza, il vigore, il dinamismo e la franchezza delle Scritture Ebraiche e Greche originali e di esprimere queste caratteristiche in italiano moderno.
Non si è fatto ricorso a parafrasi delle Scritture. Piuttosto, si è compiuto uno sforzo per rendere la traduzione la più letterale possibile laddove l’italiano moderno lo permette e quando la versione letterale non risulta incomprensibile a motivo di qualche espressione strana. Così è appagato il desiderio di quelli che ci tengono ad avere una versione quasi parola per parola dell’originale. È evidente che anche una cosa apparentemente insignificante come l’uso o l’omissione di una virgola o di un articolo determinativo o indeterminativo può a volte alterare il significato corretto del passo originale.
Abbiamo evitato di prenderci delle libertà col testo per semplice amore di brevità, e di sostituire all’originale qualche equivalente moderno quando una versione letterale dell’originale è abbastanza comprensibile. Si è mantenuta l’uniformità di versione assegnando un significato a ciascuna parola principale e rispettando tale significato fin dove il contesto lo permette. A volte questo ha imposto una limitazione alla scelta delle parole, ma risulta utile nella consultazione dei riferimenti a catena e nella comparazione dei brani collegati fra loro.
Nel tradurre i verbi ebraici e greci si è prestata speciale cura per cogliere la semplicità, il calore, il carattere e il vigore delle espressioni originali. È stato fatto uno sforzo per conservare il sapore di quelli che erano il modo di vivere dell’epoca degli antichi ebrei e greci, il modo di pensare, ragionare e parlare della gente, i loro rapporti sociali, ecc. Questo ha impedito di cedere alla tentazione di far dire al personaggio o allo scrittore originale quello che si pensa avrebbe dovuto dire. Così si è avuto cura di non modernizzare le espressioni letterali fino al punto di oscurarne l’uso antico rendendole irriconoscibili. Questo significa che il lettore incontrerà molte espressioni idiomatiche ebraiche e greche. In molti casi le note in calce evidenziano il carattere letterale di certe espressioni.
L’ebraico originale è conciso, poiché la sua struttura linguistica consente brevità di espressione. Comunque, nel rendere in italiano il significato e lo spirito dell’azione e dello stato dei verbi ebraici non sempre è possibile conservare la brevità, per mancanza di un corrispondente valore espressivo nelle forme verbali italiane. Per questo a volte è necessario aggiungere altre parole per rendere la vivacità, le immagini mentali e la drammaticità dell’azione contenute nei verbi, come anche il punto di vista e il concetto del tempo espressi dagli scrittori biblici. In genere la stessa cosa può dirsi dei verbi greci. Così, dov’era possibile, i verbi imperfetti sono stati mantenuti all’imperfetto per indicare un’azione progressiva. I participi sono stati resi in modo da indicare un’azione continua. Per un’analisi della traduzione dei verbi ebraici, vedi App. 3C.
Si noti che alcune parole delle lingue originali sono state conservate praticamente identiche in italiano, per esempio “Sceol”, “Ades”, “Geenna”, “Amen”, “manna” e “Messia”.
CARATTERISTICHE TECNICHE: La numerazione dei capitoli e versetti segue quella inglese della King James Version (“Bibbia del re Giacomo”). I versetti sono raggruppati in paragrafi secondo il corretto svolgimento del pensiero completo. Inoltre, i brani poetici delle Scritture, come i Salmi, sono disposti in forma poetica. Sono anche evidenziati i brani alfabetici o acrostici. — Vedi Salmo 119.
È stato seguito un sistema uniforme di punteggiatura moderna. Tenuto conto del contesto ebraico che fa da sfondo alle Scritture Greche Cristiane, i nomi propri di persone e luoghi seguono per lo più l’ortografia ebraica, anziché quella del testo greco che si rifà alla versione greca dei Settanta (LXX) delle Scritture Ebraiche.
INTESTAZIONI: Queste compaiono in cima alla maggioranza delle pagine del testo di questa traduzione. Le informazioni in esse contenute aiutano a trovare subito i brani biblici.
PARENTESI QUADRE: Le parentesi quadre singole [ ] racchiudono parole inserite per completare il senso del testo italiano. Le parentesi quadre doppie [[ ]] indicano interpolazioni (parti estranee inserite nel testo originale). — Vedi Luca 23:3, 34.
CARATTERISTICHE DI QUESTA NUOVA EDIZIONE
CONCORDANZE: Verso la fine del volume c’è una concordanza intitolata “Indice di parole bibliche”. Vi sono elencate parole scelte e i versetti in cui ricorrono, di solito con un brano condensato che ne mostra il contesto. C’è anche un’utile sezione che facilita la consultazione delle note in calce, intitolata “Indice di parole delle note in calce”.
APPENDICE: Le voci dell’Appendice sono suddivise per argomenti e disposte in modo tale da poter essere usate per spiegare basilari dottrine bibliche e soggetti attinenti. Le voci dell’Appendice sono contrassegnate da un numero e da una lettera in maiuscoletto (per esempio, 1A, 1B, 2A, 2B, 2C). I numeri da 1 a 9 indicano gli argomenti, e le lettere A, B, C, ecc., indicano le suddivisioni entro ciascun argomento. Verso la fine dell’Appendice ci sono tabelle su monete, pesi e misure, mesi del calendario biblico, nonché informazioni geografiche e cartine di luoghi biblici. Queste ulteriori informazioni particolareggiate dovrebbero aiutare molti ad approfondire il loro studio delle Sacre Scritture e a divenire più qualificati nel difendere la verità scritturale. — 1 Pietro 3:15.
RIFERIMENTI MARGINALI: In questa edizione ci sono oltre 125.000 riferimenti marginali (a catena). Questi riferimenti dimostrano che per quasi ogni argomento biblico c’è almeno una seconda testimonianza. Un attento confronto dei riferimenti marginali e un esame delle note in calce riveleranno l’armonica interdipendenza dei 66 libri biblici, a conferma del fatto che costituiscono un unico libro ispirato da Dio.
La colonna centrale contiene i riferimenti marginali (a catena), per i quali sono usate le abbreviazioni dei libri biblici. I richiami alfabetici nel testo indirizzano il lettore ai rispettivi riferimenti a catena. Quando la colonna dei riferimenti non può contenerli tutti, questi si riversano in fondo alla colonna destra della pagina. Nell’elenco dei riferimenti è segnalato l’inizio di ciascun nuovo capitolo.
Quando un riferimento è seguito da “LXX” vuol dire che si tratta di una citazione presa dai Settanta (LXX) e che ulteriori informazioni si trovano nella nota in calce al versetto indicato. Per esempio, Romani 9:17 richiama Esodo 9:16 LXX.
I riferimenti rimandano a pensieri, avvenimenti e racconti paralleli, informazioni biografiche e geografiche, adempimenti di profezie bibliche menzionati nella Bibbia stessa, citazioni dirette di frasi, espressioni e interi versetti presi da altre parti della Bibbia, come pure relazioni fra modelli profetici contenuti nel patto della Legge e il loro adempimento riportato nelle Scritture Greche Cristiane. Tutto questo contribuisce ad arricchire la conoscenza biblica.
NOTE IN CALCE: Un’altra notevole caratteristica di questa opera sono le numerose informazioni contenute nelle circa 11.000 note in calce. È stato fatto uno sforzo per fornire importanti informazioni testuali in modo semplice. Le note in calce permettono di constatare che le tre lingue originali della Bibbia, ebraico, aramaico e greco, sono in armonia.
Inoltre, dove il testo italiano differisce dai testi nelle lingue originali, le note in calce mostrano di solito su cosa si è basata la traduzione italiana, indicando i manoscritti e le versioni a sostegno di tali variazioni. Abbiamo dato anche versioni italiane alternative del testo ebraico e greco, insieme a varianti di altri manoscritti.
Nonostante il testo stesso sia generalmente letterale, molte note in calce contengono altre utili versioni letterali. Queste possono indicare (1) basilari significati linguistici, (2) etimologia di parole o (3) accettate definizioni lessicali della parola o frase originale. Per quanto riguarda le Scritture Greche Cristiane le ulteriori versioni letterali si possono confrontare con la versione interlineare della Kingdom Interlinear Translation of the Greek Scriptures.
In questo modo forniamo un apparato critico della traduzione anziché un commentario delle Scritture. Comunque, vengono date anche informazioni utili di natura non tecnica.
Viene fatta luce su soggetti biblici basilari come “anima”, “Sceol”, “riscatto”, “risurrezione”, “espiazione”, “Dio”, “Cristo”, “Regno” e “Millennio”. Sono indicate varianti in ebraico, greco e latino, incluse alcune differenze nella numerazione dei versetti, variazioni linguistiche, parole prese a prestito da lingue diverse dall’ebraico e significative note testuali riportate in margine ai manoscritti.
Sono pure incluse preziose versioni alternative, traduzioni letterali e ragioni per cui si sono preferite alcune varianti rispetto al testo basilare ebraico e greco. Vengono date informazioni sul significato dei nomi dei libri biblici, di persone e luoghi, come anche su dati geografici. Monete, pesi, misure e mesi del calendario sono convertiti nei loro equivalenti moderni. — Vedi App. 8A, 8B.
L’apparato delle note in calce sostiene pienamente il ripristino del nome divino. Si presta dovuta attenzione ai titoli e ai termini descrittivi riferiti a Geova Dio. Le note in calce forniscono anche informazioni a sostegno dell’accuratezza scientifica della Bibbia e argomenti che chiariscono alcune cosiddette contraddizioni. Vi si trovano informazioni utili riguardo a importanti elementi della cronologia biblica. Altre note aiutano a chiarire termini biblici inerenti a condotta morale, sacro servizio, attività di predicazione e organizzazione. Le note in calce aiutano pure a evidenziare la differenza fra ‘il Signore Geova’ e ‘il Signore Gesù’.
Per trasmettere la forza espressiva delle lingue bibliche originali, nelle note in calce vengono dati ragguagli su cose come stile della composizione, figure di linguaggio, giochi di parole, frasi idiomatiche, metafore ed eufemismi. Informazioni grammaticali riguardanti genere, numero, caso e forme verbali si riferiscono alle lingue originali e non alla traduzione italiana.
Nelle note in calce le parentesi tonde racchiudono in genere parole o espressioni alternative rispetto alla parola o alla frase che le precede. Le parole o frasi tra parentesi quadre concernono in genere informazioni supplementari o esplicative.
Ogni nota in calce è richiamata da un simbolo corrispondente che segue la parola o la frase del testo. La nota in calce, che si trova sotto la colonna del testo biblico, è preceduta dal numero del versetto in neretto e dallo stesso simbolo. Più note in calce sullo stesso versetto sono contraddistinte dai seguenti simboli: *, *, *, *, *, *.
TRASLITTERAZIONI: Le note in calce contengono anche numerose e illuminanti traslitterazioni di parole ebraiche, aramaiche, greche e siriache, scritte sostituendo i rispettivi caratteri con quelli equivalenti del nostro alfabeto. Esse si avvicinano alla pronuncia effettiva e in genere sono accentate. Le parole latine non hanno bisogno di essere traslitterate. Inoltre, dato che i manoscritti nelle lingue originali non distinguevano le maiuscole dalle minuscole, l’uso delle maiuscole nelle traslitterazioni segue ciò che si ritiene più utile per il lettore.
Molte parole ebraiche includono prefissi e suffissi, che a volte si uniscono a una parola basilare in modo da formare nella traduzione un’espressione completa. In tali casi, la parte principale della parola ebraica traslitterata è scritta in neretto corsivo e corrisponde alla parte in neretto dell’espressione italiana della nota in calce: si dà così risalto alla parola basilare. In qualche caso non occorre tradurre la parte in carattere chiaro della traslitterazione. Questo sistema di caratteri chiari e neretti è usato anche per le espressioni formate da parole greche, siriache e latine. Comunque, poiché questo contrasto grafico vale principalmente per la lingua ebraica, a volte nelle altre lingue sono indicate solo la parola o le parole che si prendono in esame. Esempi:
Genesi 23:8*: Lett. “con la vostra anima”, in senso collettivo. Ebr. ’eth-nafshekhèm; gr. psychèi.
Marco 10:30*: O, “ordine di cose”. Gr. aiòni; J17,22(ebr.), uva‛ohlàm, “e nell’ordine di cose”.
Le traslitterazioni senza contrasto grafico corrispondono alla parola o espressione a cui si riferisce la nota in calce. Inoltre, le traslitterazioni riguardano le parole citate, ma non quelle omesse mediante un’ellissi. Per ulteriori informazioni su prefissi e suffissi, vedi App. 3B.
SIMBOLI TESTUALI: Quando nelle note in calce diamo informazioni testuali, facciamo necessariamente riferimento a molti antichi manoscritti e papiri, codici, edizioni a stampa e autorevoli pubblicazioni recenti. Segue un elenco dei principali simboli utilizzati nelle note in calce di questa pubblicazione.
א (’Alef) Codice Sinaitico, gr., IV sec. E.V., British Museum, Scr. Ebr., Scr. Gr.
A Codice Alessandrino, gr., V sec. E.V., British Museum, Scr. Ebr., Scr. Gr.
ad Ausiliario per capire la Bibbia, Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania, Roma, 1981-86.
Al Codice di Aleppo, ebr., ca. 930 E.V., Israele, Scr. Ebr.
Aq Traduzione gr. di Aquila delle Scr. Ebr., II sec. E.V.
Arm Versione Armena, V sec. E.V.; Scr. Ebr., Scr. Gr.
B Ms. Vaticano 1209, gr., IV sec. E.V., Città del Vaticano, Scr. Ebr., Scr. Gr.
B 19A Vedi Leningrado.
Bauer A Greek-English Lexicon of the New Testament and Other Early Christian Literature, di W. Bauer, 2a ed. inglese, a cura di F. W. Gingrich e F. W. Danker, Chicago e Londra, 1979.
BDB Hebrew and English Lexicon of the Old Testament, di Brown, Driver e Briggs, Oxford, ristampa del 1978.
BHK Biblia Hebraica, di Kittel, Kahle, Alt ed Eissfeldt, Privilegierte Württembergische Bibelanstalt, Stoccarda, 7a-9a ed., 1951-55, Scr. Ebr.
BHS Biblia Hebraica Stuttgartensia, di Elliger e Rudolph, Deutsche Bibelstiftung, Stoccarda, 1977, Scr. Ebr.
C Codice Ephraemi rescriptus, gr., V sec. E.V., Parigi, Scr. Ebr., Scr. Gr.
Ca Codice del Cairo, ebr., 895 E.V., Il Cairo, Scr. Ebr.
D Codici di Beza, gr. e lat., V e VI sec. E.V., Cambridge (Inghilterra) e Parigi, Scr. Gr.
Gins. Massoretico-Critical Text of the Hebrew Bible, di C. D. Ginsburg, Londra, 1926.
Gins.Int Introduction to the Massoretico-Critical Edition of the Hebrew Bible, di C. D. Ginsburg, Ktav Publishing House, New York, ristampa del 1966.
Gins.Mas The Massorah, di C. D. Ginsburg, Ktav Publishing House, New York, ristampa del 1975.
GK Gesenius’ Hebrew Grammar, a cura di E. Kautzsch e A. E. Cowley, Oxford (Inghilterra), 1910.
GLNT Grande Lessico del Nuovo Testamento, fondato da G. Kittel, continuato da G. Friedrich, ed. italiana a cura di F. Montagnini, G. Scarpat, O. Soffritti, Paideia, Brescia, 1965—.
Int The Kingdom Interlinear Translation of the Greek Scriptures, Watch Tower Bible and Tract Society, Brooklyn (New York), ed. 1985, versione parola per parola dal greco all’inglese.
It Vetus Latina (Itala, antiche versioni latine), II-IV sec. E.V.; Scr. Ebr., Scr. Gr.
J1 Matteo, ebr., a cura di J. du Tillet, con una traduzione lat. di J. Mercier, Parigi, 1555.
J2 Matteo, ebr., incorporato come capitolo a sé in ’Èven bòchan [“Pietra Provata”], di Shem-Tob ben Isaac Ibn Shaprut, 1385. Mss. del XVI e XVII sec., Jewish Theological Seminary, New York.
J3 Matteo ed Ebrei, ebr. e lat., di Sebastian Münster, Basilea, rispettivamente del 1537 e del 1557.
J4 Matteo, ebr., di J. Quinquarboreus, Parigi, 1551.
J5 Vangeli liturgici, ebr., di F. Petri, Wittemberg, 1573.
J6 Vangeli liturgici, tedesco, lat., gr. ed ebr., di Johannes Claius, Lipsia, 1576.
J7 Scritture Greche Cristiane in 12 lingue, incluso l’ebr., di Elias Hutter, Norimberga, 1599.
J8 Scritture Greche Cristiane, ebr., di William Robertson, Londra, 1661.
J9 Vangeli, ebr. e lat., di Giovanni Battista Jona, Roma, 1668.
J10 The New Testament . . . in Hebrew and English, di Richard Caddick, voll. I-III, contenenti Matteo–1 Corinti, Londra, 1798-1805.
J11 Scritture Greche Cristiane, ebr., di Thomas Fry e altri, Londra, 1817.
J12 Scritture Greche Cristiane, ebr., di William Greenfield, Londra, 1831.
J13 Scritture Greche Cristiane, ebr., di A. McCaul, M. S. Alexander, J. C. Reichardt e S. Hoga, Londra, 1838.
J14 Scritture Greche Cristiane, ebr., di J. C. Reichardt, Londra, 1846.
J15 Luca, Atti, Romani ed Ebrei, ebr., di J. H. R. Biesenthal, Berlino, rispettivamente del 1855, 1867, 1853 e 1858.
J16 Scritture Greche Cristiane, ebr., di J. C. Reichardt e J. H. R. Biesenthal, Londra, 1866.
J17 Scritture Greche Cristiane, ebr., di Franz Delitzsch, Londra, ed. 1981.
J18 Scritture Greche Cristiane, ebr., di Isaac Salkinson e C. D. Ginsburg, Londra, 1891.
J19 Giovanni, ebr., di Moshe I. Ben Maeir, Denver (Colorado, USA), 1957.
J20 A Concordance to the Greek Testament, di W. F. Moulton e A. S. Geden, 4a ed., Edimburgo, 1963.
J21 The Emphatic Diaglott (interlineare greco-inglese), di Benjamin Wilson, New York, 1864, ristampa a cura della Watch Tower Bible and Tract Society, Brooklyn (New York), 1942.
J22 Scritture Greche Cristiane, ebr., United Bible Societies, Gerusalemme, 1979.
J23 Scritture Greche Cristiane, ebr., di J. Bauchet e D. Kinnereth (Arteaga), Roma, 1975.
J24 A Literal Translation of the New Testament . . . From the Text of the Vatican Manuscript, di Herman Heinfetter, Londra, 1863.
J25 St. Paul’s Epistle to the Romans, di W. G. Rutherford, Londra, 1900.
J26 Salmi e Matteo 1:1–3:6, ebr., di Anton Margaritha, Lipsia, 1533.
J27 Die heilige Schrift des neuen Testaments, di Dominik von Brentano, 3a ed., Vienna e Praga, 1796.
J28 The New Covenant Commonly Called The New Testament—Peshitta Aramaic Text With a Hebrew Translation, edito dalla Bible Society, Gerusalemme, 1986.
JTS Journal of Theological Studies, Clarendon, Oxford.
KB Lexicon in Veteris Testamenti Libros, di L. Koehler e W. Baumgartner, Leida (Paesi Bassi), 1953.
KB3 Hebräisches und Aramäisches Lexikon zum Alten Testament, di W. Baumgartner, 3a ed., Leida (Paesi Bassi), 1967—.
Leningrado Codice di Leningrado B 19A, ebr., 1008 E.V., Scr. Ebr., Biblioteca statale Saltykov-Ščedrin, Leningrado.
LSJ A Greek-English Lexicon, di H. Liddell e R. Scott, riveduto da H. S. Jones, Oxford, 1968.
LXX Settanta, gr., III-II sec. a.E.V., Scr. Ebr. (ed. a cura di A. Rahlfs, Deutsche Bibelgesellschaft, Stoccarda, 1935).
LXXא Vedi א.
LXXA Vedi A.
LXXB Vedi B.
LXXBagster Settanta (con traduzione inglese di sir Lancelot Brenton, S. Bagster & Sons, Londra, 1851).
LXXL Settanta (P. de Lagarde, Gottinga, Germania, 1883).
LXXThomson Settanta, tradotta da C. Thomson, ed. Pells, Londra, 1904.
M Testo ebr. masoretico contenuto nel Codice di Leningrado B 19A come appare in BHK e BHS.
Nestle-Aland Novum Testamentum Graece, 26a ed., Stoccarda, 1979.
NM Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture, Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova, Roma, revisione 1987.
P45 Papiro Chester Beatty I, gr., III sec. E.V., Dublino, Scr. Gr.
P46 Papiro Chester Beatty II, gr., ca. 200 E.V., Dublino e Ann Arbor (Michigan, USA), Scr. Gr.
P47 Papiro Chester Beatty III, gr., III sec. E.V., Dublino, Scr. Gr.
P66 Papiro Bodmer II, gr., ca. 200 E.V., Ginevra, Scr. Gr.
P74 Papiro Bodmer XVII, gr., VII sec. E.V., Ginevra, Scr. Gr.
P75 Papiro Bodmer XIV, XV, gr., ca. 200 E.V., Ginevra, Scr. Gr.
1QIsa Rotolo del Mar Morto di Isaia, Gerusalemme, trovato nel 1947 nella grotta n. 1 di Qumran.
Sam Pentateuco samaritano, ca. IV sec. a.E.V. (ed. Biblia Polyglotta, a cura di Brian Walton, Londra, vol. I, 1657; Der hebräische Pentateuch der Samaritaner, a cura di A. von Gall, 1914-18, ristampato a Berlino nel 1963).
si “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”, Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania, Roma, 1971.
Sn Hebrew Old Testament, di N. H. Snaith, Israele, 1970.
Sy, Syp Pescitta siriaca, aram. cristiana, V sec. E.V. (ed. a cura di S. Lee, Londra, 1826, ristampata dalle United Bible Societies nel 1979).
Syc Siriaca curetoniana, V sec. (ed. The Curetonian Version of the Four Gospels, a cura di F. Crawford Burkitt, vol. 1, Cambridge, Inghilterra, 1904).
Syh Versione siriaca filosseniana-harclense, VI-VII sec. E.V.; Scr. Gr.
Syhi Versione di Gerusalemme (Hierosolymitanum), Antica Siriaca, VI sec. E.V.; Scr. Gr.
Sys Codice Siriaco Sinaitico, IV-V sec. E.V., Vangeli.
Sym Traduzione greca delle Scr. Ebr., di Simmaco, ca. 200 E.V.
T Targumim, parafrasi aram. di parti delle Scr. Ebr.
TJ Targum di Gionata, Targum Gerosolimitano I (Pseudo-Gionata) e Targum Gerosolimitano II (Targum frammentario).
TO Targum di Onkelos (Targum babilonese), Pentateuco.
TP Targum palestinese, Città del Vaticano, Pentateuco.
TDOT Theological Dictionary of the Old Testament, Eerdmans Publishing Company, Grand Rapids (USA), 1974—.
Th Traduzione greca di Teodozione, II sec. E.V.; Scr. Ebr.
TR Textus receptus (Testo comunemente accettato), Scr. Gr., di R. Estienne (Stefano), 1550.
UBS The Greek New Testament, a cura delle United Bible Societies, 3a ed., 1975.
Vg Vulgata latina, di Girolamo, ca. 400 E.V. (Iuxta Vulgatam Versionem, Württembergische Bibelanstalt, Stoccarda, 1975).
Vgc Vulgata latina, recensione clementina, 1592 (ed. S. Bagster & Sons, Londra, 1977).
Vgs Vulgata latina, recensione sistina, 1590.
Vgww Novum Testamentum Latine secundum editionem Sancti Hieronymi ad Codicum Manuscriptorum Fidem, di J. Wordsworth e H. J. White, Oxford, 1911.
VT Vetus Testamentum, E. J. Brill, Leida (Paesi Bassi).
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WH The New Testament in the Original Greek, di Westcott e Hort, ed. 1948 (ristampato in Int).
ZorellEbr Lexicon Hebraicum et Aramaicum Veteris Testamenti, di F. Zorell, Roma, 1968.
ZorellGr Lexicon Graecum Novi Testamenti, 3a ed., di F. Zorell, Parigi, 1961.
* Lezione di prima mano di un manoscritto gr.
c Lezione di qualche correttore di un manoscritto gr.
ABBREVIAZIONI (in aggiunta a quelle dei nomi dei libri biblici):
a.E.V. - avanti l’era volgare
App. - Appendice
aram. - aramaico
ca. - circa
cap(p). - capitolo(i)
cfr. - confronta
cm - centimetro
col(l). - colonna(e)
e a. - e altri
ebr. - ebraico
ecc. - eccetera
ed. - edizione(i)
es. - per esempio
E.V. - dell’era volgare
femm. - femminile
g - grammo
gr. - greco
kg - chilogrammo
km - chilometro
l - litro
lat. - latino
lett. - letteralmente
m - metro
masch. - maschile
ms(s). - manoscritto(i) (anche mss.)
n. - numero
nt(t). - nota(e) in calce
p(p). - pagina(e)
§ - paragrafo
pl. - plurale
Scr. Ebr. - Scritture Ebraiche
Scr. Gr. - Scritture Greche
sec. - secolo(i)
sing. - singolare
sir. - siriaco
sopr - soprascritta
ss. - e seguenti
v(v). - versetto(i)
vol(l). - volume(i)
CONCLUSIONE
La ricchezza di riferimenti a catena e di informazioni tecniche di questa edizione 1987 della Traduzione del Nuovo Mondo permette di constatare come i 66 libri della Bibbia formino un insieme armonioso e ispirato che determina la struttura della “lingua pura” della verità. (Sofonia 3:9) Questo studio approfondito consente nuove prospettive di intendimento biblico a quelli che veramente ‘tremano’ alla sacra Parola di Geova. (Isaia 66:2, 5) È nostro desiderio che ciascun lettore, valendosi appieno delle varie caratteristiche di questa edizione delle Sacre Scritture, sia aiutato ad acquistare un’accurata conoscenza della verità e a comprendere più chiaramente che “la parola di Dio è vivente ed esercita potenza”. (Ebrei 4:12) Veramente felici sono quelli che banchettano di continuo alla ricca tavola spirituale di Geova per mezzo della sua Parola vivente, la Bibbia! — Matteo 5:3.
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Il libro "La Tua Parola è Verità", 50° anniversario della Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture è possibile acquistarlo scrivendo una mail al Centro Studi Storico-Sociali Siciliani.
Mail: info@csssstrinakria.eu


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