L'AVVENIMENTO
Le debolezze degli uomini segnano a volte la storia. Il re Erode Antipa non aveva reagito davanti al pericolo di sedizione e disordine suscitato dalla predicazione di Giovanni il battezzatore: ma quando si sente personalmente accusare di avere come amante Erodiade, moglie di suo fratello Filippo, lo fa arrestare. Giovanni il battezzatore aveva dunque ragione di condannare il matrimonio di Erodiade con Erode Antipa, che secondo la legge ebraica era sia illegale che immorale. Erode, professandosi proselito avrebbe dovuto rispettare la Legge, ma per questo fu gettato in prigione e poi decapitato. L’intrepida e giusta condanna da parte di Giovanni aveva suscitato l’intenso odio di Erodiade, che alla prima opportunità fece quindi mettere a morte il profeta. — Mt 14:1-11; Mr 6:16-28; Lu 3:19, 20; 9:9.
C'è da dire che Erode ascoltava volentieri le parole di Giovanni e "aveva rispetto" (o timore sapendo che Giovanni il battezzatore era un uomo giusto). Dopo un anno o più di attivo ministero, Giovanni venne messo a tacere. Erode Antipa lo gettò in prigione perché gli aveva rimproverato la relazione adulterina con Erodiade, portata via al fratello Filippo. La perfida Erodiade, conoscendo le debolezze di Erode, convince la bellissima figlia Salome (o Salomè) a danzare davanti al re durante un banchetto (che immaginiamo abbondantemente innaffiato di libagioni). Obnubilato e sedotto, Erode concede a Salome di scegliere un regalo a piacimento, "fosse pure metà del regno". Salome si consulta con la madre e, su suo consiglio, chiede la testa di Giovanni il battezzatore su un piatto. Il re, secondo l'evangelista Marco, divenne triste, ma non si rimangia la parola data. Manda un soldato alla prigione dov'era chiuso Giovanni e lo fa decapitare. La testa sul piatto viene data a Salome e da questa a Erodiade. Intanto, ai discepoli viene concesso di seppellire il corpo.
IL LUOGO E IL TEMPO
Il palazzo del re a Gerusalemme e una prigione, forse ubicata presso il mar Morto. 30 d.C.
I PERSONAGGI
I personaggi principali, oltre a Giovanni il battezzatore, sono il re Erode Antipa, Erodiade e Salome.
LE FONTI
Vangelo di Matteo e Marco.
VARIANTI E ALTRE DEFINIZIONI
Si distinguono i singoli momenti della vicenda: arresto di Giovanni il battezzatore, banchetto di Erode, danza di Salome, decapitazione di Giovanni, Erodiade riceve la testa del battezzatore, ecc..
CONCLUSIONI
“Il teologo e filosofo greco Origene [185-284] . . . insiste che ‘di tutte le sante persone menzionate nelle Scritture, non si narra di nessuna che osservasse una festa o che tenesse un grande banchetto nel suo genetliaco. Solo i peccatori (come Faraone ed Erode) si rallegrano grandemente del giorno in cui vennero in questo basso mondo’”. I pagani furono i primi a festeggiare il compleanno. La ricorrenza della nascita di un sovrano era celebrata nell'antichità con feste e sacrifici agli dei. La data e ora della nascita, inoltre, sembrava essere d'importanza solo per un importante personaggio e soprattutto per il suo possibile utilizzo da parte degli astrologi. Col sopravvento del Cristianesimo la celebrazione del compleanno fu considerata una pratica pagana e venne completamente abbandonata. Non a caso la "Catholic Encyclopedia" vol.X pag. 709 nelle edizioni 1911 e 1913 riporta la citazione di Origene.
Perfino nel caso di Gesù la data dell'Epifania o quella del suo battesimo sembrarono più significative e importanti da celebrare rispetto alla data di nascita, che fu stabilita in modo uniforme nella cristianità solo dopo qualche secolo. Marco Polo racconta le feste di compleanno di Kublai Khan proprio perché in occidente apparivano un atto eccentrico. Si diffuse invece, nel Medioevo cristiano la celebrazione dell'onomastico o della data di morte, vero dies natalis alla vita vera.
[Modificato da F.Delemme 21/12/2014 08:36]