Tutti hanno capito la Trinità

Pensiero trinitario:

"Fatto si è che come l’Io sta, nell’uomo, al volere, al sentire e al pensare, così Dio sta, nel cosmo, al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo.
Dio è amore, è vero (poiché “Dio è spirito” e “l’amore è l’essere dello spirito”); ma questo Dio non è lo Spirito Santo, bensì quel Dio uno che per l’appunto rivela o manifesta se stesso (l’amore) attraverso il volere (come Padre), attraverso il sentire (come Figlio) e attraverso il pensare (come Spirito Santo). Non è difficile comprendere, d’altronde, che la “tri-unità” non sarebbe tale se fosse solo trina (politeistica e pagana) o se fosse solo una (monoteistica ed ebraica o islamica)."

Ecco, ora è ancora più chiaro. Chi aveva dubbi, ora non ne ha più.

Questo è il concetto di un trinitario.

Sulla "chiarezza" di questo dogma non ho dubbi. Chi afferma di aver capito il concetto deve fare salti mortali ed aggiungere virgolette e parentesi. Ad esempio, un novello trinitario scrive "Ma difatti Gesù e Dio (Il Padre) NON sono la stessa persona". Questa aggiunta fra parentesi è necessaria perché il concetto non è sostenuto da nessuna prova. L'altro punto, che fa acqua da tutte le parti è questo "L'Unico Dio è fatto conoscere come Padre, come Figlio e come Spirito Santo, che sono e vanno dette Persone distinte, aventi tutte e tre la stessa natura, e perciò sostanzialmente uguali".

Ecco che il nuovo trinitario, che non conosce il significato delle parole usate, da uomo libero, sposa un concetto non ben definito.

Della sostanza del Padre non vuol dire ESSERE UGUALI. Per capirlo basta studiare come nasce questo concetto. La questione posta davanti al concilio di Nicea non riguardava l'unità di Dio ma la divinità del Figlio e la sua esistenza eterna col Padre.
In quel concilio si presero delle posizioni contro chi sosteneva delle tesi diverse da quelle "suggerite" dall'imperatore Costantino. Si trattava quindi di questioni politiche e non teologiche. Per questo motivo nacque la professione di fede, "Il credo" che dimostrava la pedissequa osservanza a quello che Costantino desiderava perché ansioso di riportare la pace nell'impero. Quindi la minoranza riuscì ad imporsi sulla maggioranza, cui senz'altro non piaceva l'arianesimo, ma nel contempo non voleva novità anti-ariane.
Sono molti gli storici che non credono al ritratto che fa Eusebio di un Costantino che "sta al di sopra del concilio, anche nelle questioni di fede", e ritiene che l'imperatore abbia svolto un ruolo più modesto.
Franks R.S. The Doctrine of the Trinity, Duckworth, Londra 1958, pag. 106;
Grillmeier A. Gesù il Cristo nella fede della Chiesa, dall'età apostolica al concilio di Calcedonia, Brescia 1982, vol.1/1 pag. 509;
Hanson R.P.C. The Search for the Christian Doctrine of God, T.& T. Clark, Edinburgo 1988 pag. 152-155 e 850-853.

Alla fine il credo niceno non risolse in modo definitivo la questione dell'unità di Dio, né disse nulla della divinità dello Spirito santo. "Il credo" non era ancora la dottrina della trinità.

Pensate che nel 380 Gregorio di Nazianzo scriveva sulle diverse opinioni circa lo Spirito: "Tra i sapienti della nostra religione, alcuni supposero che fosse un'operazione, altri una creatura, altri Dio, altri non pensarono nessuna di queste cose."
Ancora una volta, per porre fine ai turbamenti creati all'interno dello stato, un altro imperatore, Teodosi I indisse un concilio a Costantinopoli nel 381. Da questo concilio lo Spirito santo ne esce ridimensionato, non viene detto "Dio" ma "Signore" che dà la vita, e che procede dal Padre. Si riaffermò il credo niceno tranne che per l'omissione delle parole "della sostanza del Padre" e "Dio da Dio".

Il risultato? Grillmeier A. nel volume citato sopra, Gesù il Cristo nella fede della Chiesa, dall'età apostolica al concilio di Calcedonia, vol.1/1 pag. 953 dice che servì a "Porre termine alla violenta disputa che aveva occupato il periodo successivo al concilio di Efeso. Oltre a ciò, come riporta un testo di storia ecclesiastica usato in alcuni seminari " Dopo difficili discussioni, alcune sfociate in accese dispute, su pressione dell'imperatore, fu infine raggiunto un accordo intorno ad una confessione accettabile...".

Ed ora, alcuni nostri detrattori, che dissentono dalle nostre dottrine (cosa da approfondire) accettano questa dottrina senza padre e senza madre, di buon gusto e senza battere ciglio.

La Trinità, è chiara per chi ama l'imbroglio.
Notate che nella maggioranza dei casi, per far contento qualche avvinazzato, convinto della bontà delle sue (cioè di altri) scelte, non sono capaci di spiegare il concetto cattolico di trinità.
Alcuni A PAPPAGALLO ripetono SEMPRE le stesse cose.

Questa, ad esempio è CONVINTISSIMA e ne va fiera:
"Vediamo se riesco a dirla terra terra..."

Già questo ci fa capire cosa ha capito.

Quest'altro ha capito cos'è la Trinità.
Ecco cosa scrive:
"Se è Figlio di Dio allora è della stessa natura di Dio e quindi Dio stesso, come mio figlio essendo figlio di uomo è uomo stesso."
Mi sembra il gioco delle tre carte. Ragioniamoci un po': Se Gesù è il Figlio di Dio è della stessa natura di Dio. Questo mi pare sensato, lo insegna la Bibbia.
Poi questo "artista" scrive: ... e quindi Dio stesso. E no, caro artista, questo non c'è scritto nella Bibbia e non puoi dimostrarlo affatto, sei semplicemente un giocatore di scopone scientifico.

Poi completa l'opera: "come mio figlio essendo figlio di uomo è uomo stesso" . Questo pensiero contraddice l'impalcatura già scricchiolante del concetto trinitario. Perché l'espressione "è uomo stesso" differisce dall'essere "lo stesso uomo". Il ragionamento di questo studioso è lacunoso e privo di intelligenza.
Diciamocelo chiaro, per voi la Trinità è una scatola cinese...

L'abbiamo sempre affermato, per convincere qualcuno, i trinitari hanno bisogno di fare salti mortali con rete di protezione.

Più che una convinzione è una presa di posizione. Chi ha formulato questa dottrina aveva interessi politici e non religiosi. Hanno formulato un obbrobrio che definirei un "passepartout".
Questa formulazione è stata studiata a tavolino, un tavolino sgangherato.
Qualcuno afferma che il dogma trinitario non è contraddetto dalla Parola di Dio e armonizza tutto. Quando gli fa comodo la Parola di Dio la citano con orgoglio. Ma questo qualcuno dimentica che si possono contraddire le cose che esistono. La trinità non è contemplata nella Bibbia, quindi non essendoci nessun riferimento, cosa si dovrebbe contraddire?
Vi faccio un esempio pratico: io affermo che gli angeli, a pranzo, mangiano carne di cavallo. Sfido chiunque a contraddire questa mia affermazione.
Però, siccome l'affermazione la faccio io, dovrei dimostrare che in effetti gli angeli fanno incetta di carne di cavallo. Non posso dimostrarlo.
Ecco il gioco dei trinitari.
"La trinità non contraddice la Bibbia, semmai l'armonizza".
Se chiediamo una dimostrazione biblica, affermano che la Bibbia non è l'unico libro, che non è parola di Dio assoluta, ecc. Questo dimostra l'inconsistenza delle loro argomentazioni.