Immagini subliminali, ipocriti e santocchi

Quello delle immagini subliminali è l'argomento che più mi preoccupa. È la cartina tornasole dello stato di salute mentale di certi nostri detrattori. Come tanti burattini, per dare un senso alle loro frustrazioni, aprono forum e siti web. Si iscrivono a diversi social network e il primo argomento a cui si dedicano è questo: "le immagini subliminali nella letteratura dei testimoni di Geova".
La mano "demoniaca", la più gettonata, è tutto un ridere. Io non ho mai visto un demonio in carne ed ossa, chi l'ha mai visto un demonio tanto da identificarne una mano? Per me, non tenendo conto delle spiegazioni tecniche che sono state date, potrebbe essere una mano denutrita. Non dimentichiamoci che in certe parti del mondo, l'alimentazione è scarsa e il cibo è difficile da reperire. Potrebbe essere una mano mutilata e secca, reduce da un ictus o rugosa e bruciacchiata, resa tale da una tempesta solare.
NO, non è possibile, è del demonio! Tutti, come tanti pappagalli e ruote di un vecchio orologio a pendolo, a considerarla una mano demoniaca. Sono preoccupato per questa gente.
Altri ripropongono il solito coccodrillo con la lettera "A" incisa sulle scaglie del corpo. Per questi visionari sarebbe il simbolo degli anarchici, per altri un simbolo massonico o dell'anticristo.
Vi svelo io l'arcano, così vi tranquillizzo. Su certe immagini, sono state messe delle lettere per distinguere certi animali somiglianti. Ad esempio "C" per coccodrillo, "C1" per caimano e "A" per alligatore. Ora, il fratello incaricato della grafica, invece del coccodrillo ha inserito l'alligatore contrassegnato con la lettera "A".
Trasformando l'immagine originaria con un'immagine "vettoriale", la lettera "A" ha preso una connotazione camaleontica e le menti di certuni hanno fatto "game over".
Sprecare del tempo per dare risposta a persone che devono giustificare i propri fallimenti, è deprimente. Spero si facciano aiutare dalle strutture sanitarie che le regioni mettono a disposizione dei cittadini, anche gratuitamente, così come recita l'art. 32 della costituzione italiana.